Personaggi : Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, 23 anni dalla loro morte
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino li chiamiamo martiri o meglio eroi, e tali rimarranno. Non ci sono giri di parole da fare. Abbiamo vissuto abbastanza per riconoscere la verità. E’ stata una storia, una lotta troppo recente per restarne fuori o per continuare a credere che sia stata una questione solo della mafia. Di mafia si è trattato ma giuridicamente non si vuole precisare quale. La verità è che la gente sa, e nessun processo o giudizio potrà smorzare il sentimento che ognuno cova e coltiva dentro di se.
Il solo fatto che “uomini” del genere siano esistiti è fonte di un continuo spronare a fare la cosa giusta eticamente, giuridicamente, moralmente. La loro storia è stata sottolineata per la caparbietà e il coraggio, per il rispetto della morale e per la perseveranza, per il valore della vita e per l’immortalità del sentimento di giustizia. Valori tanto difesi quanto messi a dura prova dagli attacchi di forze maggiori, appunto dallo Stato. Il loro lavoro è stato un calvario che sia Falcone, e a maggior ragione Borsellino, si sono trovati a percorrere consapevoli della direzione giusta intrapresa. Nessuno sguardo indietro, ma solo un gigantesco castello di sangue che si sgretolava grazie al loro coraggio man mano che si andava avanti. Ma andare avanti era rischioso e se ben loro sapessero a cosa andavano incontro hanno continuato perchè “se in due facevano così tanta paura, in molti avrebbero cambiato il senso delle cose.” E oggi siamo in molti. Da loro abbiamo ereditato quella speranza che ci fa parlare della loro storia, che è così simile alla nostra. A noi il compito di portarla avanti.
Carmen Di Mauro
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