La paura della parola RAZZISMO

 Lo scorso secolo moltissime persone hanno sentito l'esigenza di lasciare l'Italia allora povera, per emigrare in altri stati, che offrivano senz'altro più prospettive. Oggi questo fenomeno esiste ancora e si è fatto ben poco per porvi rimedio. I principali protagonisti dell'immigrazione di oggi provengono dai paesi dell'Africa, dell'India e dalla Siria dalla Libia.
Questi paesi per secoli sono stati sfruttati per le loro ricchezze da popoli europei che li hanno colonizzati. Tutto questo sfruttamento di risorse primarie e manodopera ha impedito la costruzione di un tessuto nazionale e una base economica da dove partire. Spesso i malavitosi si servono di loro per lo spaccio di droga, mentre le donne vengono immesse nella fitta rete della prostituzione. Non vengono nemmeno risparmiati i profughi invalidi, che vengono messi nelle grosse città per chiedere l'elemosina.  Il diffuso malcontento in Italia paese che più di tutti soffre il problema dell’immigrazione, sta provocando l’uso continuo della parola Razzismo a fomentare ciò, ci si mettono i media o alcuni politi che inneggiano alle ruspe. In Italia vige la democrazia ed è per questo che uso carta e penna, per ricordare che siamo tutti fratelli, che non ci sono nazioni buone o cattive, che non c’è differenza tra bianco e nero loro stanno scappando da fame, guerra, miseria, persecuzioni. Lo avrei fatto anche io, avrei salvato i miei figli e la mia famiglia a tutti i costi, avrei preso un barcone, avrei chiesto aiuto, avrei urlato perché anche io ho il diritto di mangiare e di lavorare onestamente nel paese che mi ospita, non tutti sono teppisti!  Per anni e forse anche adesso, quando si dice Sicilia si parla di Mafia, ma noi non siamo tutti mafiosi. Gli italiani non sono solo spaghetti e mandolino, Napoli non è solo camorra così come i Musulmani non sono tutti terroristi i Siriani non  tutti fanno parte del’Isis e via dicendo, non dimentichiamo l’orrore della persecuzione ebrea lo strazio di quei corpi, i volti spenti, i bimbi senza sorriso. Siamo tutti fratelli figli di un unico Dio, siamo tutti esseri umani con le nostre debolezze i nostri sbagli le nostre colpe. Viviamo tutti sotto lo stesso cielo e questo è bene ricordarlo quando puntiamo il dito contro di loro.
 
                                                                                                                            Carmen Di Mauro